IL SETTORE TRASPORTI SI ADEGUA ALLE FONTI RINNOVABILI

Jun 29, 2022
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Negli ultimi anni, le fonti energetiche hanno assunto sempre più rilievo nel dibattito pubblico sulla tutela dell’ambiente. A livello europeo si cerca da tempo di promuovere un utilizzo sempre maggiore di fonti rinnovabili e cessare il ricorso ai combustibili fossili, responsabili delle emissioni di Co2 nell’aria e, di conseguenza, del cambiamento climatico in corso.

Ecco perché il mercato delle auto elettriche fiorisce e si allarga, in modo esponenziale, preparandosi all’abbandono dei carburanti tradizionali. I vantaggi ambientali legati all'uso di un'auto elettrica, ricaricata con energia rinnovabile, di fatto, sono numerosi.

Secondo il recente rapporto di AEA (Agenzia Europea Ambiente), per risanare il Pianeta e proteggere l’ambiente, è necessario intervenire per attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici, riducendo in maniera drastica il consumo di risorse naturali.

Al momento, disponiamo già della conoscenza e delle tecnologie necessarie per rendere sostenibili i principali sistemi di produzione e consumo, tra cui la mobilità e l’energia.

 

LE FONTI RINNOVABILI TRA PRODUZIONE DI COMBUSTILI FOSSILI E SPECULAZIONE

La mobilità, alimentata da combustibili fossili, secondo il rapporto Mal'Aria di Legambiente, solo in Italia, è responsabile dell’inquinamento di almeno 35 città capoluogo di provincia. Nello specifico, le città in oggetto, con una media giornaliera di diffusione delle polveri sottili superiore ai 50 microgrammi/metro cubo (Pm10), hanno superato il limite previsto dalla Direttiva Europea.

Questo è un campanello d’allarme, a cui si può ovviare optando per la mobilità green. 
Quindi, scegliere un’auto elettrica e alimentarla con energia prodotta al 100% da fonti rinnovabili è il modo miglior per andare nella giusta direzione. 

 

Piattaforme di estrazione combustibili fossili
Si cerca da tempo di promuovere un utilizzo sempre maggiore di fonti rinnovabili e cessare il ricorso ai combustibili fossili.

 

Al giorno d’oggi, la dipendenza dell’uomo da fonti di energia ad alte emissioni di CO2 è ancora considerevole. Dai trasporti al riscaldamento e all’elettricità in ambito domestico, continuiamo a ricorrere massicciamente ai combustibili fossili e ad altri processi da essi derivanti per condurre il nostro stile di vita quotidiano.


Negli Stati Uniti, per esempio, l’80% di tutta l’energia è generato a partire da combustibili fossili. La dipendenza energetica aumenta in modo direttamente proporzionale alla crescita economica dei paesi in via di sviluppo, dove il miglioramento della qualità della vita accresce a sua volta la domanda di energia.

Diventa assolutamente necessaria, quindi, una transizione verso una maniera di produrre energia che sia più accettabile a livello ambientale, oltre che sociale. La buona notizia è che la transizione è già iniziata.
Il settore dei trasporti contribuisce per il 20% al totale delle emissioni globali di gas serra.

Questo dato è dovuto in particolar modo ai veicoli ad alto consumo di carburanti fossili che molti di noi usano quotidianamente, emettendo direttamente i gas serra nell’atmosfera. Se combinassimo la transizione verso le energie rinnovabili con un passaggio generale ai veicoli a basso consumo, come le biciclette e mezzi di trasporto elettrici sia privati che pubblici, potremmo contribuire molto alla riduzione delle emissioni globali di gas climalteranti.

 

Gli aumenti di carburante hanno spinto il mercato verso le fonti rinnovabili

Nell’arco dell’ultimo anno il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è rincarato del 20,7%, con un impatto di maggiori costi pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci.
Una batosta che si scarica interamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono in calo dell’1,2% rispetto ad un anno prima.

Quello che si è abbattuto sul mondo dell'autotrasporto è un ciclone spaventoso. Il malcontento è diffuso nei territori, tra le imprese, e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate.

C'è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare.
Il settore in questione è fondamentale per l'economia italiana. Nel nostro Paese oltre l'80% delle merci viaggia su gomma, e i mezzi nelle fasi peggiori della pandemia hanno continuato a viaggiare garantendo l'approvvigionamento dei beni primari.

 

Negli USA l’80% di tutta l’energia è generato da combustibili fossili
Il settore dei trasporti contribuisce per il 20% al totale delle emissioni globali di gas serra.

 

Migliaia di operatori sono, da un anno e mezzo, alle prese con il rincaro dei carburanti. Rincaro che negli ultimi mesi ha viaggiato “a mille” e non accenna a placarsi.

Gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, infatti, riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso.

Parliamo di aumenti generalizzati di oltre il 25% in un anno che il settore non può ribaltare sistematicamente sui propri committenti. E, quindi, finiscono per ricadere, interamente, sui già risicati margini di profitto delle aziende.

 

Quanto hanno inciso sulle tasche dei consumatori i progressivi aumenti?

Ma cosa succede ora con il nuovo aumento e come rispondono i cittadini europei a queste ulteriori spese da affrontare? Dopo il rincaro delle bollette di luce e gas, soprattutto in Italia, si corre ai ripari come si può e trovare rimedi ingegnosi appare più che doveroso.

Ecco allora che da un’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research si evince che quasi 1 italiano su 2 ha deciso di ridurre l’utilizzo dell’auto negli ultimi tre mesi.
Stando ai dati dello studio, infatti, il 46% del campione intervistato ha deciso di ridurre l’utilizzo delle quattro ruote, specialmente nel tempo libero, con l’obiettivo di risparmiare.

Diverse, ovviamente, sono le strategie adottate dai cittadini di tutta Europa. Che nel 47% dei casi, pari a circa 120 milioni di individui, ha dichiarato di prestare maggiore attenzione nella scelta della pompa di benzina. Mentre quasi 1 automobilista su 3 ha modificato il proprio stile di guida adottandone uno idoneo a ridurre i consumi di carburante. Il modo di guidare, infatti, influisce molto nei consumi e avere un piede pesante sull’acceleratore o più leggero può fare la differenza.

 

IL FUTURO PARTE DALL’ELETTRICO

Quando pensiamo alla costruzione di un futuro più sostenibile, non dovremmo pensare soltanto alla mobilità elettrica come un nuovo mezzo di trasporto ecologico, quanto piuttosto al sistema energetico nel suo complesso.

Solo così, sarà possibile riconoscere il ruolo chiave del trasporto elettrico, sia come un tipo di mobilità ecosostenibile accessibile a miliardi di persone in tutto il mondo, che, come sistema in grado di regolare ed equilibrare le reti di distribuzione elettrica, alimentate da fonti rinnovabili.

 

Fonti rinnovabili, ruolo chiave del trasporto elettrico
Futuro sostenibile implica la scelta di un diverso sistema di produzione dell’energia nel suo complesso.

 

In altre parole, la mobilità elettrica è un elemento fondamentale della transizione verso le società elettriche, più socialmente e ambientalmente giuste, del domani. 
Raggiungere una quota maggiore di fonti rinnovabili nel mix energetico globale o adottare un sistema di trasporti totalmente elettrico non sarà un’impresa facile. Ma la speranza è concreta ed è alimentata dai progetti delle comunità e dalle aziende che operano sul campo. 

L'elettricità è uno strumento di mobilità da circa due secoli. Le auto a batteria esistevano già prima dell'invenzione del motore a combustione, senza contare i treni e i tram. 
Oggi sta per iniziare una nuova era. E secondo gli esperti l'elettricità sarà sempre più diffusa in tutti i settori del trasporto.

Fino a qualche anno fa, nel campo dei trasporti, l'elettricità veniva associata principalmente ai treni, ai tram e ai filobus. Mezzi a cui, recentemente, si sono aggiunte le auto elettriche, le e-bike e altre soluzioni più agili per la mobilità individuale, come i monopattini elettrici.
Ma non è tutto qui. Nei prossimi anni diventeranno più comuni anche le imbarcazioni e gli aeroplani spinti da motori elettrici.

In Germania, è stata attivata la prima sezione di autostrada dove alcuni camion speciali possono ricaricare le proprie batterie durante la marcia. È un tratto di 5 chilometri vicino a Francoforte, costruito per esplorare le potenzialità delle cosiddette autostrade elettriche. I camion si connettono alla fonte di energia attraverso un pantografo simile a quello dei treni che fuoriesce dal tetto della cabina. Il processo di connessione e disconnessione richiede solo alcuni secondi e può essere effettuato con semplicità, anche a 90 km/h.

Sempre in Germania, è in fase di sperimentazione una tecnologia analoga anche per i camion ibridi. Si chiama eHighway ed è stata installata tra Weiterstadt e Mörfelden-Walldorf, prendendo ispirazione da un sistema svedese. Proprio in Svezia, infatti, nel giugno 2016 è stato attivato un tratto di autostrada dedicato ai camion elettrici, che generalmente consumano la metà dell'energia di quelli tradizionali, con una riduzione delle emissioni dell'80/90%.

 

I cambiamenti nelle abitudini di approvvigionamento energetico

Circa il 13% del totale dei proprietari di veicoli privati potrebbe acquistare da subito un mezzo di trasporto  elettrico, senza cambiare le proprie abitudini, avendo la disponibilità realistica di un punto di ricarica domestico, e andando in pareggio di costi rispetto ad un'auto a benzina in meno di 8 anni (con gli attuali incentivi statali su acquisto e bollo).

È questa la conclusione di un'indagine condotta dai ricercatori del laboratorio MOVE del Politecnico di Milano.

 

Autostrade elettriche e fonti rinnovabili
In Germania, la prima sezione di autostrada in cui camion speciali possono ricaricarsi durante la marcia.

 

I risultati sono stati ottenuti incrociando un'analisi delle percorrenze, un'approfondita valutazione economica dell'acquisto di un'auto elettrica e un'analisi geografica di posizionamento dell'abitazione o dell’azienda per quantificare la probabilità di avere effettivamente un punto di ricarica domestico (privata o condominiale).

Secondo l'analisi delle percorrenze, ben il 50% dei veicoli privati non effettua mai viaggi giornalieri di distanza maggiore dell'autonomia della batteria dell'auto (ipotizzata pari a circa 300 Km effettivi), sull'intero arco dell'anno. Rendendo, quindi, fattibile un passaggio all'elettrico, senza alcun cambio di abitudini, senza alcuna limitazione d'uso.

Lo studio ha poi analizzato in dettaglio questo 50% di veicoli funzionalmente pronti per un passaggio all'elettrico, mediante una approfondita valutazione economica (costi di acquisto, costi dell'energia, costi di bollo e assicurazione, svalutazione, etc.) di un'auto elettrica rispetto ad un'equivalente a benzina.

Introducendo questo vincolo, la percentuale dei veicoli totali del parco auto ''pronti subito'' all'acquisto di un'auto elettrica è stato stimato pari al 13%.

 

Il futuro dell’elettrico all’orizzonte delle fonti rinnovabili

Uno degli obiettivi imposti agli stati membri dall’Unione Europea era di raggiungere entro il 2020 il 17% di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile, come lo sono il solare e l’eolico. L’Italia c’è riuscita ampiamente raggiungendo la quota del 17.8% di energia pulita.

Risultato sorprendente se pensiamo a quante volte l’Italia si è lasciata sfuggire importanti occasioni di crescita a causa della sua lentezza burocratica e la mancanza di infrastrutture adeguate rispetto ai migliori paesi dell’EU.

Sviluppare il più possibile l’industria delle energie (fonti rinnovabili) vuole dire anche investire sulla mobilità elettrica, intesa oggi non solo come auto elettriche ma anche mobilità cittadina su monopattini, bici e autobus elettrici.

Restando in tema di auto elettrica va precisato che essa è nel breve più sostenibile di quella con motore endotermico perché non crea ulteriori emissioni locali di CO2, rendendola effettivamente più efficiente.

Un motore elettrico, infatti, ha una efficienza superiore del 90% rispetto ad un 30% massimo per un motore a benzina, arrivando al 40% attraverso un sistema ibrido benzina/elettrico.

Dal punto di vista delle emissioni gassose il vantaggio dell’auto elettrica è quella di avere emissioni zero allo scarico, per cui sono indicate per l’uso in città, perché favoriscono la riduzione il tasso di inquinamento locale, primo pericolo per la salute dei cittadini.

 

Fonti rinnovabili per  autonomo approvvigionamento
Sviluppare il più possibile l’industria delle energie vuole dire anche investire sulla mobilità elettrica.

 

a propulsione elettrica.

Non sappiamo se il cielo tornerebbe azzurro come una volta, anche a causa di altri elementi inquinanti come gli impianti di riscaldamento domestico obsoleti, ma probabilmente l’aria diventerebbe nel breve più sana e respirabile, rendendo la città più vivibile.

Purtroppo, però non è tutto così semplice, perché se è vero che a livello locale le emissioni scendono a zero per alimentare l’auto elettrica da qualche parte bisogna pur produrre energia elettrica, e se la produzione non è ottenuta da fonti rinnovabili, si sposta solamente l’inquinamento da un luogo all’altro.

Pertanto, è auspicabile che:

  • Produrre energia rinnovabile su larga scala (grandi impianti) può aiutare e rifornire il sistema elettrico nazionale;
  • Produrre energia rinnovabile domestica, favorendo la microgenerazione ad esempio il nostro micro-eolico verticale, sarebbe di aiuto perché ridurrebbe la richiesta di energia alla rete centrale.

Se riusciamo ad immaginare centinaia di migliaia di edifici (abitazioni ed uffici) alimentati a solare ed eolico domestico possiamo capire la portata di energia che verrebbe richiesta in meno alla rete nazionale, cioè energia che potremo sottrarre alla produzione energetica da fonti fossili.

 

LE AZIENDE “NEW GENERATION” TRA ELETTRICO E FONTI RINNOVABILI

Come i risparmi di gestione possono incidere positivamente sui costi dell’utenza?

Scegliere l’opzione più green nel settore dei trasporti non solo renderebbe il viaggio più ecosostenibile, ma anche meno costoso. Infatti, i costi di manutenzione e di gestione per i camion elettrici sono decisamente inferiori rispetto a quelli che vanno a carburante.

Questo lo spiega la ricerca del DOE's Lawrence Berkeley National Laboratory e dell'Università della California.

I due istituti hanno preso in esempio dei camion classe 8 che avessero ancora un motore a combustione interna e hanno studiato i benefici che apporterebbe la sostituzione degli stessi con controparti elettriche. Considerando, poi, il costo attuale di un pacco batterie, il quale con una singola carica garantisce un'autonomia di 600 chilometri, hanno scoperto che si risparmierebbe il 13% del costo totale di possesso per ogni miglio percorso (circa 1,5 km).

Tradotto in dollari, sarebbero 200.000$ di risparmio per tutta la durata di vita del veicolo, dall'investimento iniziale.

Inoltre, la ricerca evidenzia anche che, attraverso la riduzione dei costi di produzione delle batterie, si potrebbe arrivare a risparmiare addirittura il 50% del costo totale di possesso per chilometri percorsi.

 

Batterie di ultima generazione
Nel prossimo futuro, si utilizzeranno batterie da ricaricare più spesso ma in tempi molto rapidi.

 

Infine, Nykvist e Olsson hanno svolto un altro studio che espongono nel loro articolo "La fattibilità dei camion elettrici a batteria pesante". Riguardo al problema delle batterie troppo pesanti, i due ritengono che i tempi in cui viviamo siano favorevoli per un'accelerazione del loro sviluppo.

L'obiettivo sarebbe quello di creare tecniche di ricarica veloce. In questo modo, si potrebbero avere meno batterie a bordo, caricandole più spesso ma, sottolineano, in tempi molto rapidi. Hanno dimostrato, a tal proposito, che una ricarica rapida ad alta potenza consentirebbe una prestazione economica che migliora al crescere del peso del veicolo elettrico.

Insomma, il risparmio energetico sarebbe direttamene proporzionale alle dimensioni del camion e, cioè, al crescere dell'uno, crescerebbe anche l'altro. Pertanto, se si prende in considerazione il trasporto di container, che sono molto pesanti, questa soluzione sembra risultare davvero ottimale.

Il trasporto intermodale tra gomma ed elettrico grazie alle fonti rinnovabili

Oggi il trasporto intermodale (detto anche combinato quando coinvolge due o più modalità, come per esempio strada, rotaia, mare) si svolge principalmente in due modi.

In un primo caso con l’ausilio del container che viene agganciato di volta in volta, con l’ausilio di attrezzature specifiche, secondo la necessità, su un autocarro speciale, su un vagone ferroviario o sul ponte di una nave.

Il secondo caso, utilizzato perlopiù sulle medie distanze, prevede il carico della merce su un semirimorchio stradale. Il trasferimento dello stesso ad una vicina stazione ferroviaria, il successivo trasferimento a mezzo treno o nave, sino ad una stazione prossima alla località di destinazione, ed infine l’ultimo tratto, per effettuare la consegna delle merci, nuovamente effettuato su strada.

La mobilità sostenibile, sfruttando l’intermodalità, è diventata una delle vie principali per ridurre l’inquinamento dell’aria e il rumore, abbattere i consumi di energia proveniente dai combustibili fossili, tutelare la salute e gli spazi pubblici.

I vantaggi riguardano l’ambiente, le persone, l’economia e la società nel suo complesso, perché una rivoluzione della mobilità è in grado di innescare quella transizione ecologica diventata sempre più urgente.

 

Mobilità elettrica e fonti rinnovabili
La mobilità elettrica è un elemento fondamentale della transizione verso le società elettriche.

 

Siamo di fronte ad una vera e propria “rivoluzione copernicana”.

Si tratta di un bel colpo di scena per il mondo dei trasporti e dell’Automotive. I veicoli elettrici hanno regole di sicurezza ben diverse da quelle a gasolio, a benzina o a metano e vanno maneggiati con specifiche cautele. Quindi bisogna attrezzarsi e fare formazione per essere pronti a questa nuova “rivoluzione”.
Il cambiamento culturale a cui siamo di fronte, impone ai vari attori, istituzioni, privati, banche, di interagire tra di loro per creare un sistema, in cui ognuno possa contribuire con ciò che gli compete.

L’elettrificazione dei trasporti impone alle istituzioni un impegno significativo nell’adeguamento delle infrastrutture, che passa attraverso l’alimentazione aerea, quella sotterranea e quella delle colonnine elettriche.

Una direttiva U. E., che è già stata approvata, stabilisce che a partire dal 2025, quindi fra qualche anno, dovranno circolare solo autocarri elettrici, che avranno una componentistica ed una tecnologia completamente diverse da quella attuale. Niente più motore, niente più cambio, niente più differenziale e niente più freni.

È chiaro come la strada da percorrere sia quella dell’intermodalità, ossia della compenetrazione di tutte le forme di trasporto, oltre che del loro efficientamento.

 

Trasauto Logistica e la gestione delle tratte a beneficio dei consumatori

Noi di Trasauto Logistica abbiamo improntato il nostro lavoro sulla creazione e sullo sviluppo di strategie per ottimizzare il trasporto merci ed evitare gli sprechi riducendo i km percorsi su strada dai mezzi.

Una soluzione semplice con un impatto immediato nella riduzione delle emissioni di CO2 e nello sviluppo di una logistica più sostenibile.

Crediamo fermamente che i veicoli elettrici sono fondamentali per decarbonizzare il trasporto e migliorare la qualità dell'aria.

Una trasformazione green della nostra impresa di logistica e trasporti passa anche attraverso la digitalizzazione. Si parla, già da tempo, di software in grado di fornire aggiornamenti in tempo reale circa la corretta composizione di un carico merci al fine di razionalizzare il carico di camion e container.

Ottimizzare il piano carichi, consentirà proporzionalmente anche di ridurre il numero di mezzi utilizzati, riducendo sia i costi che l’impatto ambientale.

Ogni spedizione trasferita su rotaia riduce il consumo energetico e contribuisce alla tutela del clima.

In media, infatti, il trasporto intermodale riduce le emissioni di CO2 del 55% rispetto al solo trasporto su gomma.

 

Software Trasauto Logistica per la razionalizzazione delle spedizioni
La Trasauto Logistica impiega software in grado di razionalizzare il carico di camion e container.

 

Siamo sicuri che ognuno debba fare la sua parte contribuendo a ridurre le emissioni di CO2. 
Per quanto ci riguarda stiamo provvedendo ad aumentare i trasporti combinati, utilizzando tra l’altro mezzi di ultima generazione.

Se stai cercando un partner a cui affidare le tue spedizioni Trasauto Logistica è la scelta giusta. Nella nostra idea di business, abbiamo da sempre avuto a cuore la salute del pianeta e da sempre ci impegniamo a fronteggiare l’inquinamento atmosferico.

Compila il form di contatto e richiedi un preventivo gratuito.

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Oppure per assistenza personalizzata, puoi chiamare gli uffici in Italia al: +39 (0)828 1818150

o richiedere maggiori informazioni anche a mezzo e-mail: info@trasauto.com

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