I TRASPORTI DEL FUTURO: UN ORIZZONTE SEMPRE PIÙ GREEN

Jun 01, 2022
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Quando si parla di trasporti del futuro e, più esattamente, del futuro del settore dei trasporti è impossibile non citare il concetto di sostenibilità ambientale. Bisogna, quindi, trovare il giusto equilibrio tra i bisogni finanziari di un’azienda ed i limiti di salvaguardia del nostro ecosistema planetario.

Ecco che qui entra in gioco la “logistica green”, questo termine si può leggere come sinonimo di logistica sostenibile, un processo dedito a minimizzare gli impatti sull’ambiente delle operazioni logistiche. 
Queste operazioni comprendono le fasi del trasporto, ma anche quelle dell’approvvigionamento, della gestione dell'inventario, stoccaggio, ed evasione degli ordini.

Parlare di logistica sostenibile implica interpretare, organizzare e costruire un modello di sviluppo in armonia con l’ambiente e con la sua salvaguardia, e che di quell’armonia faccia l’unico strumento possibile per ottenere processi produttivi che siano al contempo green ed economicamente convenienti.

In Italia il settore dei trasporti è responsabile del 49% delle emissioni inquinanti e la maggior parte delle polveri sottili disperse nell’atmosfera derivano dal traffico stradale.

L’Italia è il paese tra i meno “green” in Europa, dove in media tre quarti del trasporto merci terrestre viaggia su strada (76,4%) e meno di un quinto (17,4%) su ferrovia. La quota restante (6,2%) si muove attraverso vie d’acqua interne.

Ma è, anche, il Paese con i costi del trasporto pesante su gomma, per chilometro percorso, tra i più elevati in Europa.

 

Trasporti del Futuro e Logistica Green
Quando si parla di futuro del settore dei trasporti entra in gioco la “logistica green”.

 

L’adozione di un sistema di mobilità a basso impatto ambientale è considerata una priorità per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e per la salvaguardia del pianeta.

Oggi l’Italia è di fronte a un bivio: trasformare o no la logistica del presente, per un futuro più competitivo e, soprattutto, più sostenibile?

 

L’IMPORTANZA DEL TRASPORTI SU STRADA

Al giorno d’oggi, non si può fare a meno delle interconnessioni, per spostare prodotti, servizi, informazioni da una parte all’altra del mondo. 
Quando si tratta di trasferire un carico fisico, ad esempio un veicolo, si rivelano fondamentali i servizi di trasporto che, sfruttando le varie vie messe a disposizione dalla natura e dall’uomo.

Tra tutte le soluzioni di trasporto, quella terrestre è certamente la più conveniente.

Il trasporto ferroviario è un sistema fortemente dipendente dalla presenza di stazioni ferroviarie e dalla rigida programmazione oraria dei convogli. Dunque, si tratta di un metodo poco flessibile per quelle aziende che hanno bisogno di un servizio veloce e capillare.

La soluzione migliore, adatta ad integrare le opzioni del trasporto via mare, ferrovia o aerea, e per essere utilizzata in completa autonomia, è dunque il trasporto su strada.

Il sistema stradale oggi è tanto capillare e penetrante, da non aver lasciato scoperta alcuna zona. Per questo le aziende, all’avanguardia per spedizioni a carichi interi o per parti di esse, si rivelano veri e propri professionisti della mobilità e della logistica.

Spesso sono messe al servizio del cliente una serie di servizi che non si limitano soltanto alla prestazione della spedizione in sé, ma che mirano a tutelare il carico e dunque mittente e destinatario.

Uno dei servizi più diffusi sono quelli che permettono il tracciamento della spedizione stessa. Il titolare del carico potrà valutare il percorso selezionato dal trasportatore, assicurandosi della tratta già percorsa aggiornata in tempo reale e tenendo conto anche della velocità del veicolo e di eventuali soste. In questo modo, il tracking della spedizione permetterà di valutare il rispetto dei tempi di consegna previsti in sede di richiesta del preventivo.

 

Trasporti del futuro. Verso una mobilità più pulita ed intelligente

I trasporti collegano persone, culture, città, nazioni e continenti. Sono uno dei pilastri principali della società e dell’economia moderna, in quanto permettono ai produttori di vendere i propri prodotti in tutto il mondo, e ai viaggiatori di scoprire posti nuovi.

 

La programmazione dei convogli green
Il trasporto ferroviario è un sistema fortemente dipendente dalla presenza di stazioni ferroviarie.

 

Le reti di trasporto garantiscono inoltre l’accesso a servizi pubblici cruciali, come l’educazione e l’assistenza sanitaria, contribuendo a migliorare la qualità della vita. 
Il collegamento a reti di trasporto aiuta a stimolare l’economia in aree remote, creando lavoro e ricchezza.

I trasporti hanno un ruolo decisivo anche nel plasmare il modo in cui viviamo.

Hanno, infatti, un impatto sulla disponibilità dei prodotti e su quello che consumiamo. E tutti noi adoperiamo sistemi di trasporto per andare al lavoro, a scuola, a teatro e in vacanza.
Tuttavia, il nostro attuale modello dei trasporti presenta dei lati negativi.

Il settore dei trasporti ha un notevole impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana. I trasporti generano un quarto delle emissioni di gas serra dell'Unione Europea e causano inquinamento atmosferico, acustico e frammentazione degli habitat. 
Più concretamente, quello dei trasporti è l’unico settore economico principale in Europa nel quale i gas serra sono aumentati dal 1990, e contribuisce inoltre in maniera preponderante all'emissione di ossidi di azoto, nocivi per l'’ambiente e per la salute umana.

Ecco che analizziamo così il concetto di mobilità sostenibile, un sistema ideale dei trasporti che permette di ridurre l’impatto ambientale del settore, rendendo al contempo gli spostamenti più efficienti e veloci.

Quando un Paese sviluppa dei progetti di mobilità sostenibile, quindi, si pone molteplici obiettivi che hanno a che fare sia con l’ecologia e l’ambiente, che con la qualità della vita delle persone.

Gli strumenti per raggiungere reali risultati nello sviluppo della mobilità sostenibile sono già disponibili e sono la tecnologia, l’innovazione e il comportamento delle persone.

 

Trasporti del futuro per le merci. Meno costi, più competitività 

Il settore dei trasporti, oggi come in passato, rappresenta una costante del confronto politico e scientifico sulla sostenibilità. 
L’ampio dibattito di livello nazionale e comunitario che interessa, vivacemente, il tema dei trasporti in ambito urbano ed extraurbano da oltre un decennio ruota prevalentemente intorno agli effetti negativi che il movimento quotidiano di persone e merci produce sull’ambiente e sulla qualità della vita.

 

Trasporto merci del Futuro
La qualità dell’ambiente appare sempre più compromessa dal numero crescente di veicoli che circolano su strade e autostrade.

 

I trasporti rivestono infatti un ruolo strategico essenziale per lo sviluppo economico e, al tempo stesso, rappresentano uno dei settori economici che esercita maggiori pressioni sulle risorse ambientali e naturali.

La consapevolezza di conseguenze negative sull’ambiente, nelle attività di trasporto, avrebbe dovuto produrre concreti risultati per il riequilibrio dei fattori in gioco. Tuttavia, sono pochi i segni di un miglioramento delle prestazioni del settore o di uno spostamento verso un trasporto sostenibile in Europa.

Il Trasporto sugomma” rimane oggi la principale fonte di trasporto in tutta Europa e, nonostante l’attuale crisi economica abbia rallentato la mobilità, la qualità dell’ambiente appare sempre più compromessa dal numero crescente di veicoli che circolano su strade e autostrade.

L’inquinamento atmosferico ed acustico, il consumo del suolo, la frammentazione del territorio e le interferenze sugli ecosistemi e la biodiversità, costituiscono spesso “effetti collaterali” del trasporto e naturale sbocco di politiche di mobilità non sostenibile.

Oggi la mobilità sostenibile rappresenta uno degli strumenti migliori per il bilanciamento delle esigenze di movimento di merci e persone. Insieme a quelle di conservazione dell’ambiente in una prospettiva di tutela delle generazioni future. Ecco perché si comprende come modalità di trasporto efficientate siano in grado di diminuire le esternalità negative del traffico di merci e persone, sul piano economico, sociale e ambientale.

In Italia, l’organizzazione dei trasporti è caratterizzata dalla predominanza del traffico su strada, con l’uso preponderante di automezzi privati e con conseguenze negative forti sul piano economico, sociale ed ambientale. Il nostro sistema è, pertanto, scarsamente sostenibile nonostante gli sforzi per migliorare questa realtà.

Parliamo di un sistema in grado di conciliare il diritto alla mobilità con l’esigenza di ridurre le cosiddette esternalità negative (tra cui le emissioni di gas serra, lo smog, l’inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l’incidentalità) ad essa connesse.

Spesso viene sottolineata l’importanza di creare condizioni appropriate per incrementare la competitività del settore di trasporti e rispondere in maniera concreta alle continue sfide che tecnologia e mercato impongono alle nostre imprese.

Pensare a nuove soluzioni di trasporto merci per rilanciare un nuovo modello di sviluppo economico ed ecosostenibile, è oggi più che mai una esigenza per l’autotrasporto. 

 

Trasporto su gomma ed implicazioni negative
L’attuale organizzazione dei trasporti è caratterizzata dalla predominanza del traffico su strada.

 

Oggi la domanda di trasporto in Europa è significativamente più alta che nel 2000, e si ritiene che continuerà a crescere. 
Secondo le stime della Commissione europea, entro il 2050 il trasporto passeggeri crescerà di oltre il 50 % e il trasporto merci dell'’80 % rispetto ai livelli del 2019. 

Un ulteriore contributo dei trasporti al tema della tutela dell’ambiente è offerto dal trasporto intermodale, particolare forma di mobilità sostenibile.

Si tratta di una tipologia di trasporto effettuata attraverso l’ausilio di una combinazione di mezzi differenti che è stata definita nell’ambito del trasporto di beni come «il movimento di merci nella stessa unità di carico o sullo stesso veicolo stradale, che utilizza due o più modi di trasporto, e che non implica il trattamento diretto della merce nelle fasi di trasbordo modale»

Il trasporto combinato strada/rotaia e, più in generale, l’intermodalità ha rappresentato e rappresenterà nei prossimi anni, una formidabile soluzione per trasferire le merci in modo efficiente, sicuro e nel pieno rispetto dell’ambiente all’interno del territorio nazionale ed europeo.

Nei periodi precedenti e successivi alle diverse fasi di lockdown che si sono susseguite nel corso degli ultimi mesi ha fornito un supporto prezioso alle attività produttive e commerciali anche considerate “non essenziali”, garantendo la mobilità delle merci.

Il nodo della questione è rappresentato dalla necessità di redistribuire il traffico pesante, limitando il più possibile le tratte di lunga distanza e sfruttando la flessibilità del vettore stradale per servire in maniera efficace la distribuzione di primo e ultimo miglio, migliorando al tempo stesso disponibilità, velocità e qualità del servizio intermodale. Che rappresenta, già oggi, un’alternativa affidabile e sostenibile al trasporto tutto-strada, sulle principali direttrici nazionali ed internazionali.

Per rendere possibile questo shift modale, occorre prendere spunto dalle realtà che hanno intrapreso con successo questo percorso, ottenendo risultati concreti.

È il caso della Svizzera, che negli ultimi 25 anni ha spostato una quota rilevante di traffico merci dalla strada alla ferrovia, grazie ad un insieme di policy innovative e finanziamenti che incentivano e facilitano la conversione, raggiungendo nel 2018 un invidiabile rapporto 72/28 tra ferrovia e strada, per i traffici merci transalpini.


I TRASPORTI DEL FUTURO

Il Governo italiano e il Ministero dei Trasporti hanno fatto il punto della situazione sulla transizione energetica nella mobilità. Per ridurre le emissioni di CO2 la strada italiana è quella dell’elettrificazione completa per auto, moto e veicoli commerciali leggeri, mentre i carburanti alternativi come idrogeno, biocarburanti, biometano saranno destinati solo per navi o aerei.

 

Trasporti del Futuro e emissioni di CO2
Per ridurre le emissioni di CO2 la strada italiana è quella della elettrificazione completa.

 

Queste indicazioni sono emerse dal Rapporto “La decarbonizzazione dei trasporti”, elaborato dalla Struttura Transizione Ecologica della Mobilità e delle Infrastrutture (STEMI) del Mims che l’ha confezionato per rispondere ai target europei di riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e del loro azzeramento nel 2050.

Secondo il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) per ridurre le emissioni climalteranti del settore, le soluzioni tecnologiche basate sullelettrificazione risultano attualmente quelle più promettenti per diversi comparti, soprattutto quello del trasporto su strada.

Biometano, idrogeno verde, biocombustibili avanzati e combustibili sintetici, a causa dell’attuale scarsa capacità produttiva e degli alti costi ad essa collegati, potranno servire a decarbonizzare trasporti più difficilmente elettrificabili, come quelli marittimi e aerei.

Inoltre, se per alcuni mezzi (automobili, furgoni commerciali, autobus, treni) le tecnologie alternative sono già adottabili in larga scala, per altri (navi, aerei e camion a lunga percorrenza) la sperimentazione è ancora in corso. E sarà, quindi, necessario continuare a investire in ricerca e sviluppo.

Secondo il rapporto del Ministero nel segmento delle auto, veicoli commerciali e moto i motori elettrici a batteria (BEV) sono l’opzione più idonea per raggiungere gli obiettivi nel 2030, sia in termini di efficienza energetica, sia di riduzione delle emissioni.

Già con il mix energetico attuale, infatti, la sostituzione dei veicoli a combustione interna, che oggi rappresentano il 99% del trasporto stradale italiano, con veicoli elettrici comporterebbe per il nostro Paese una riduzione del 50% delle emissioni sul ciclo di vita del trasporto leggero su strada.

Un risultato ancora migliore si otterrebbe aumentando la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, come già previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Anche dal punto di vista dei costi, la soluzione risulta già oggi quella più praticabile considerando che, sull’intero ciclo di vita, il costo totale di possesso e utilizzo di un’autovettura privata a trazione elettrica è inferiore a quello di una con motore a combustione interna e l’impatto ambientale è notevolmente inferiore.

 

Alimentazione veicoli elettrici: i risparmi dei trasporti del futuro

Ma quanto si risparmia con un veicolo elettrico? 
Questa è la domanda che si fanno in tantissimi automobilisti o addetti ai lavori, anche in considerazione del fatto che il costo del carburante è continuamente in aumento, e questo ha un influsso non indifferente sull’economia familiare.

 

Innovazione e quota energia prodotta
La sostituzione dei veicoli a combustione con veicoli elettrici implicherebbe una riduzione del 50% delle emissioni.

 

Bisogna inoltre considerare che i vecchi motori a diesel o benzina hanno un impatto negativo anche sull’ambiente. Per entrambi i motivi faremmo, dunque, bene a chiederci quanto sia possibile risparmiare passando ad un veicolo elettrico o ibrido.

Per rispondere a questa domanda diciamo innanzitutto che questo tipo di vetture hanno un costo leggermente superiore rispetto a quelle tradizionali. Ma si tratta di un investimento del quale si può rientrare, certamente, entro qualche anno.

Inoltre, dettaglio questo non da sottovalutare, passando ad un motore elettrico o ibrido si avrà la grande opportunità di poter accedere nuovamente ai centri storici o comunque alle zone a traffico limitato.

Per quel che riguarda concretamente i risparmi, prima ancora di considerare il risparmio che l’elettricità consente di ottenere al posto del carburante, bisogna sapere che ci sono delle ottime notizie anche su altri aspetti.

Con i veicoli elettrici, infatti, in alcune regioni d’Italia non si paga il bollo per i primi 5 anni e non si pagano neanche le strisce blu per il parcheggio. Anche l’ingresso all’interno delle ZTL è gratuito per i veicoli elettrici.

C’è anche un’altra interessante prospettiva per quel che riguarda il risparmio, dato che nei veicoli elettrici, per loro costituzione, ci sono parecchie componenti in meno rispetto le auto tradizionali. Questo significa che anche i costi di manutenzione sono più bassi.

Per quel che riguarda i risparmi sul carburante, bisogna dire che un’auto ibrida consente un risparmio al km di circa il 33% rispetto un’auto che viaggia a benzina o diesel. 
Nel caso di veicolo elettrico invece, questo risparmio aumenta notevolmente fino ad arrivare al 65%.

 

Trasporti del Futuro e veicoli a trazione elettrica
L'introduzione di veicoli a trazione elettrica comporta maggiori costi di gestione.

 

Appare comunque evidente la convenienza di passare ad un motore elettrico o ibrido per riuscire ad avere un risparmio concreto, e soprattutto poter finalmente circolare diminuendo drasticamente la qualità di CO2 immessa nell’ambiente.

 

Incentivi sull’acquisto di camion elettrici a favore dei trasporti del futuro

Attualmente molti dei mezzi utilizzati in Italia sono datati. E sarà, quindi, necessario effettuare degli investimenti per acquistare mezzi di tipo differente.

Già nel 2019 sono state introdotte delle normative di controllo per le emissioni di CO2 da camion. 
La soluzione migliore pare essere l'introduzione di veicoli con trazione elettrica per minimizzare l'impatto ambientale. Questa soluzione purtroppo comporta maggiori costi di gestione.

Alcuni studi del settore portano a pensare che a fronte di una riduzione del 40% delle quantità di CO2 immesse nell'aria si arrivi a dover sostenere il 40% di spese in più, tra costi di acquisto del mezzo e manutenzione.

In Italia, inoltre, non vi è al momento un’adeguata rete di stazioni di ricarica, con le conseguenti difficoltà di rifornimento. Ciò detto, i nostri trasportatori preferiscono utilizzare ancora mezzi a motore diesel, seppur adatti alle normative vigenti. E si augurano di poter utilizzare i mezzi di ultima generazione in un lasso di tempo relativamente breve. Purché sussistano le condizioni per poter effettuare questa scelta in modo consapevole e vantaggioso.

Dal Governo arrivano nuovi incentivi per l’Automotive.
Il dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, ha stanziato, su proposta del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, 650 milioni di euro l’anno, per tre anni, a sostegno dell’acquisto di veicoli più sostenibili.

L'ecobonus include i veicoli per il trasporto merci, per cui sono stati previsti 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni per il 2024.

In favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono, inoltre, previsti contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica.

I veicoli devono essere nuovi e solo elettrici, con contestuale rottamazione di un veicolo di classe inferiore a Euro 4.

Il contributo riconosciuto è così ripartito:

  • 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate;
  • 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,49 tonnellate;
  • 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate;
  • 14.000 euro per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate.

Per il ministro dello Sviluppo economico gli incentivi sono una risposta concreta e molto attesa da un settore che ha attraversa una crisi profonda.

 

Ecobonus per l’acquisto di veicoli elettrici
Per le persone giuridiche sono previsti contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2.

 

La misura pluriennale, inoltre, permette alle aziende di fare programmazione industriale nel senso dello sviluppo. Gli incentivi non sono risolutivi né permanenti. Vanno intesi, bensì, come uno strumento emergenziale per attraversare il periodo difficile.

 

AUTOTRASPORTI INNOVATIVI: TECNOLOGIA APPLICATA PER LO SPOSTAMENTO DELLE MERCI

Abbiamo appena visto che il futuro dei trasporti sarà sempre più multimodale e sostenibile con il PNRR che mette a disposizione del comparto 25,4 miliardi di euro per lo sviluppo del settore.

I trasporti saranno, sempre più, legati alla tecnologia, che incita allo sviluppo multimodale, aumentando perciò la sostenibilità del settore. È la tecnologia, il digitale in particolare, che permette di far sì che l’esperienza di viaggio multimodale, cioè che comprende più vettori di trasporto, sia possibile e fruibile.

Questa tecnologia, che ruota intorno alla mobilità e all’intelligenza artificiale, ci permette di avere tutti i dati che gestiscono il nostro percorso, la nostra spedizione.

Tutte le informazioni a portata di smartphone per far sì che un viaggio cominci dalla porta di uscita della propria casa fino al posto di destinazione. Questo è quello che permette oggi la tecnologia: una esperienza fluida e intermodale.

Sarà importante puntare quindi sulla multi-modalità dei sistemi di trasporto e su di un riequilibro modale dalla gomma al ferro. Da un’integrazione della mobilità individuale privata a quella collettiva o disponibile in condivisione. Attraverso una pianificazione integrata, per il tramite di sistemi intelligenti e non inquinanti per la mobilità urbana fino alla promozione di una tassazione intelligente per incoraggiare gli utenti a modificare le proprie abitudini di mobilità.

Nel trasporto aereo, ad esempio, già oggi il 75% degli aeroporti intende investire in soluzioni come la biometria. Poiché permette di risparmiare il 30% del tempo. La stessa tecnologia è adatta anche ad altre forme di mobilità come le ferrovie, le crociere, o gli ingressi agli eventi, uniti sotto il paradigma dell’intermodalità.

Il trasporto intermodale è la soluzione che l’Italia ha scelto per liberare le strade dai veicoli pesanti e spostarsi sempre più verso forme di trasporto sostenibili.

 

Trasporti del Futuro e dati della spedizione
La tecnologia ci permetterà di avere tutti i dati della nostra spedizione in tempo reale.

 

Quali siano queste forme di trasporto alternative e sostenibili appare chiaro.

I treni, in primo luogo, verso cui sono diretti la quasi totalità degli investimenti:

  • alta velocità, affinché merci e persone viaggino più rapidamente da un capo all’altro del paese:
  • e alta capacità, perché occorre rafforzare il sistema ferroviario italiano al fine di sostenere l’enorme carico di merci da trasportare.

Anche il trasporto navale, negli ultimi anni, ha assunto proporzioni gigantesche, non solo per volumi di merci trasportate, ma anche per dimensioni delle navi che sono diventate così grandi da essere in grado di paralizzare completamente il traffico mondiale delle merci.

 

Intermodale e trasporti del futuro: Le soluzioni di Trasauto Logistica

Ormai è convinzione diffusa che il trasporto del futuro, nelle tratte europee ed in quelle internazionali, sarà essenzialmente combinato.

La gran parte del trasporto viene effettuata tramite vie ferroviarie o di navigazione, mentre la modalità stradale garantisce la presa e la consegna del materiale nella fase iniziale e in quella finale del trasporto.

Il trasporto delle merci viene, sempre più spesso, richiesto con il servizio di trasporto intermodale, che si avvale di unità di carico standardizzate, come container navali o ferroviari, in modo tale da rendere snelle e sicure le procedure di cambio di modalità.

La sicurezza e l'affidabilità del trasporto vengono infatti garantite, anche grazie alla tracciabilità dei container attraverso tutte le fasi del trasporto.

Scegliendo la soluzione dei trasporti intermodali di Trasauto Logistica avrete numerosi vantaggi, per esempio:

  • costi inferiori, anche del 25%, rispetto al trasporto stradale;
  • possibilità di caricare una quantità maggiore di materiale, soprattutto nell'ambito di trasporti internazionali;
  • minore impatto ambientale rispetto alla modalità di trasporto stradale.

 

Intermodalità e benefici
Con le soluzioni di trasporto intermodale di Trasauto Logistica si avranno numerosi vantaggi. 

 

Il trasporto su strada occupa di solito la tratta iniziale e finale di questa modalità di trasporto di carichi e merci, garantendone l’efficacia.

La possibilità di utilizzo dei container, introdotta anche per l’intermodale, permette di trasportare merci, senza mai doverle rimuovere, fino al raggiungimento della meta finale.

Ecco perché, scegliere il trasporto intermodale garantisce un servizio più economico, rapido e sicuro
Perché le merci saranno, così, protette dai rischi tipici dei trasporti a lunga percorrenza e la presenza sul territorio di infrastrutture come terminal, porti e aeroporti garantiranno la correttezza delle operazioni logistiche.

Nel caso di trasporti su strada, per esempio, per ridurre al minimo i km da percorrere, la buona organizzazione dei terminal è necessaria e assicura l’ottima riuscita delle spedizioni.

Le lunghe distanze non devono essere considerate un problema. Se la gestione di scambi e passaggi è ben organizzata, e si individuano le classi di distanza per ogni modalità, l’efficienza del trasporto delle merci sarà massima.

Cosa aspetti: contattaci, compila il form per un preventivo gratuito!

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Oppure per assistenza personalizzata, puoi chiamare gli uffici in Italia al: +39 (0)828 1818150

o richiedere maggiori informazioni anche a mezzo e-mail: info@trasauto.com

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